vino e pizza
I vini vanno pazzi per le pizze, e viceversa; dunque, con il piatto più conosciuto al mondo non vanno abbinate solo le birre. I sentori di un vino, uniti al mix di sapori di una pizza, danno vita ad un invitante connubio per gli amanti del buon mangiare.
La pizza, anche se sempre bella e buona, in realtà non è una “giovincella”: pare infatti che la prima pizza Margherita sia stata cucinata tra il 1796 e il 1810. E la pizza con condimenti diversi pare abbia avuto origine quasi mille anni prima! Che decidiate di cucinarla a casa oppure ne ordiniate una, non importa: ciò che conta è che la accompagnate con un vino. Quale?
Se avete intenzione di mangiare una Margherita, ovvero la quintessenza della pizza napoletana, a mitigare il sapore deciso del pomodoro penseranno le note fruttate e lievi del “Capriccio di Falanghina” di ” Capri Moonlight“: un bianco delicato, elegante e saporito.
Passiamo ad un’altra rossa molto nota: la Marinara. Aglio, olio, origano e pomodoro: difficile accostamento, in particolar modo per l’aglio, ingrediente bizzoso, capace di prendere il sopravvento su tutto il resto. Scegliamo in abbinamento un vino che lo doma bene senza cancellarne le suggestioni: il “Capriccio di Aglianico” di “Capri Moonlight”. Un vino che possiede tanta buona frutta matura e freschezza da vendere, snello, agile, decisamente bevibile.
Per una pizza come la Diavola, con pomodoro, mozzarella e salame piccante, dunque connotata da una molteplicità di sapori e sensazioni lunghe, ci vuole un vino di bella spalla come il “Caprice Rosso” di “Capri Moonlight”, che risponde ai sapori decisi del piatto con equilibrio e corpo. Vaghi echi di frutta ed un robusto finale ammorbidiscono l’impatto col salame, regalando alla cena un piacere ineguagliabile.
La pizza con salsiccia e friarielli, conosciuta come “carrettiera“, è bianca e gustosa. Deve il suo appellativo ai carri che venivano tirati dai carrettieri, i quali dopo una così dura fatica, consumavano i friarielli nel “cuzzetiello” di pane. Questa pizza si accompagna bene con il “Caprice Bianco” di “Capri Moonlight”, che affronta con equilibrio gli elementi grassi e le amarognole suggestioni delle verdure.
Passiamo ad un’altra pizza molto apprezzata lungo tutto lo stivale, ovvero la 4 formaggi. Grana padano, gorgonzola, scamorza e fontina: questi i classici formaggi utilizzati per questa ricca pizza della tradizione.  Le bollicine del “Caprice Spumante” di “Capri Moonlight” arginano l’esuberanza e la pienezza del sapore dato dai formaggi, conferendo all’accostamento un’armonia assoluta.
Concludiamo questa rassegna con una pizza molto amata dai vegetariani, ovvero l’Ortolana. I suoi ingredienti possono variare a seconda delle stagioni, la base con pomodoro e mozzarella ed il metodo di cottura delle verdure (aromatizzate in padella con aglio ed erbe aromatiche) sono gli elementi in comune a tutte le versioni. Ad essa abbiniamo un rosato, ovvero il “Caprice Rosè” di “Capri Moonlight”: un vino vellutato, delicato, secco ed equilibrato con un impatto olfattivo importante (dapprima floreale, poi aromatico e fruttato) e buone percezioni retronasali che si sposano bene con i profumi di questa pizza.
Testo e abbinamenti di Maria Consiglia Izzo
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