Il “casatiello forte”, espressione tipica del colore, della gioia e dell’esuberanza partenopea, è il protagonista indiscusso del pranzo di Pasqua, e del successivo pic-nic di Pasquetta (giorno in cui se ne mangiano gli avanzi).

Pare che la nascita di questo rustico risalga al ‘600: il suo nome deriva da “caso”, che in napoletano significa “formaggio”. Questa torta salata è legata alla simbologia cristiana in quanto rappresenta una corona di spine ed anche la gioia della resurrezione (attraverso il gusto, il colore e la ricchezza dei suoi ingredienti). L’impasto è essenzialmente quello del pane, lievitato lentamente, e successivamente farcito con ingredienti piuttosto saporiti, ovvero salumi e formaggi. La ricetta tradizionale prevede inoltre l’utilizzo dello strutto. Le uova con cui viene decorato, che in seguito alla cottura in forno diventano sode, simboleggiano la rinascita.

Il vino da abbinare al casatiello deve avere un carattere direttamente proporzionale al gusto che caratterizza questo piatto. Meglio optare per vini rossi giovani, fruttati., dal tannino importante ma non aggressivo come il nostro AglianicoCapriccio Rosso” di “Capri Moonlight. Un vino dal colore intenso con sfumature violacee, di bella luminosità e trasparenza. Presenta al naso profumi freschi, fruttati (di ciliegia), con un cenno alla vaniglia. Succoso all’assaggio, mostra grande freschezza e sapidità, tannini delicati e buona persistenza. Un vino “immediato” perché piace immediatamente sia all’olfatto che al gusto: un sorso tira l’altro, e – ovviamente – un morso tira l’altro!
Buona Pasqua!

Testo e abbinamento di Maria Consiglia Izzo

Foto e ricetta di Grazia Guarino

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