Gli spaghetti al pomodoro: un piatto che tutto il mondo ci invidia! E’ il simbolo dell’italianità, in quanto ricorda la nostra bandiera nazionale: il bianco della pasta, il rosso del pomodoro (quello del piennolo) e il verde del basilico. Una ricetta che sa anche di estate, in grado di esorcizzare i brutti pensieri. Potrebbe simboleggiare la rinascita del nostro Paese! Un’indimenticabile esperienza di gusto,  il piatto della memoria cavallo di battaglia dello chef  Alfonso Iaccarino.
Questo caposaldo della dieta mediterranea va abbinato ad un vino che lo valorizzi, una sorta di red carpet sul quale la pasta deve camminare leggiadra. E’ una pietanza in cui le caratteristiche da tenere in considerazione per la scelta del vino da abbinare sono l’acidità del pomodoro, e l’aromaticità e l’untuosità dell’olio extravergine. Via libera all’aglianico della linea Capriccio” di “Capri Moonlight. I suoi profumi naturali, immediati e mediterranei riescono a celebrare un’unione semplice e genuina, ma tutt’altro che banale: quella della pasta col pomodoro ed il basilico. Al gusto è avvolgente ed intenso, con tannini setosi che favoriscono la preparazione del palato al prossimo boccone.
Vermicielli co le pommadore. Quann’è lo tiempo, pigliarraje tre rotola de pommadore, le farraje cocere, e le passaraje; po piglia no terzo de nzogna, o doje mesurelle d’uoglio, lo faraje zoffriere co na capo d’aglio, e lo miette dint’a chella sauza. Doppo scauda doje rotola di vermicielli, e vierdi vierdi li levarraje, e nce li buote pe dinto: falle chini di pepe, miettence lo sale, e poi vide che magne”.
Ippolito Cavalcanti, “Cucina teorico pratica” (1837)
Ricetta e foto di Grazia Guarino
Testo e abbinamento di Maria Consiglia Izzo
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