Iniziare l’anno brindando con un’ottima “bollicina”, magari accompagnata da qualcosa di buono e ben augurante, è uno dei riti obbligatori di Capodanno. Tra gli input categorici le lenticchia (la loro forma ricorda le monetine, quindi simbolicamente preannunciano l’arrivo di soldi), l’uva e la melagrana (sono chicchi da sempre considerati i messaggeri di una rinascita, anche economica)… e la pera! Eh si, non tutti sanno che anche questo frutto è da sempre considerato bene augurante. Nella simbologia cristiana il pero appare spesso in connessione con l’amore di Cristo per l’umanità. In molte parti del mondo la pera simboleggia il cuore umano, a cui assomiglia nella forma. In Cina il pero è simbolo di giustizia, longevità, purezza, saggezza e buona amministrazione. In Corea la pera impersonifica la grazia, la nobiltà e la purezza; mentre l’albero di pero rappresenta il conforto e l’agiatezza. Esistono svariate leggende coreane che coinvolgono la pera nel donare fertilità alla donna, buona fortuna, saggezza e salute. I candidi fiori di pero, grazie alla loro bianchezza, sono simbolici dei visi di belle donne. In Giappone al pero viene attribuita la capacità di tenere lontano il male, grazie al suono della parola nashi che in giapponese significa “non esiste”. Per questo durante il periodo Edo (1603-1868) era usanza piantare un albero di pero come talismano, per tenere lontana la malasorte.
Dunque, perché non scegliere di iniziare il 2020 mangiando un dolce tipico della regione che prevede la presenza di questo frutto tra gli ingredienti, ovvero una fetta di torta “ricotta e pere”, abbinata a uno spumante campano, magari la Falanghina spumantizzata della linea “Caprice” di “Capri Moonlight”? Tra l’altro anche la ricotta è simbolo di abbondanza e, dunque, contribuisce al potere propiziatorio del rito. La Falanghina è uno dei vitigni più antichi (deriva probabilmente da antichi ceppi greco-balcanici) e tra i vini più famosi al mondo; la versione spumantizzata, di tonalità chiara e brillante, dalla spuma persistente, ha una struttura delicata che lo rende abbinabile anche a piatti altrettanto delicati, perciò si presta bene ad accompagnare la torta ricotta e pere. Al palato si presenta con gusto sapido, al naso la mineralità è ingentilita dai fiori. Da questa correlazione di uva e natura ne fuoriesce un vino beverino e fresco (dunque di semplice abbinamento), e al contempo fine e raffinato… L’ideale per brindare al nuovo anno!