È un popolo variegato quello dei risotti. Il riso è una pianta erbacea annua appartenente alla famiglia delle graminacee e – nonostante la sua origine sia da ricondursi ai paesi dell’Asia orientale – oggi è diffuso ovunque nel mondo, rappresentando una risorsa fondamentale per l’alimentazione umana. Qualunque sia l’origine, è il condimento che  traghetterà il riso  fino al suo traguardo… Dopo averlo cotto nel brodo, mestolo dopo mestolo, arriviamo alla mantecatura. È l’ultimo tocco. La morbidezza del burro che si incontra con la ruvidezza del formaggio, il cucchiaio di legno affonda e rotea fin quando  non ottiene la giusta consistenza. Via libera alla fantasia per la sua definizione con ulteriori ingredienti: rucola e gamberi, ad esempio. Il risotto è pronto! Un detto popolare recita che il riso nasce nell’acqua e muore nel vino (la nascita del riso, ovvero la coltivazione, avviene nei campi allagati; “la morte del riso”, ovvero il miglior modo per degustarlo, consiste nell’abbinarlo ad un buon bicchiere di vino). In questo caso optiamo per una bollicina elegante e bilanciata, ovvero la Falanghina spumantizzata della linea “Caprice” di “Capri Moonlight”: visto che anche l’occhio vuole la sua parte, il colore giallo paglierino brillante di questo vino ben si accosta a quello del risotto e alle sue sfumature rosa e verdi; il caratteristico profumo fruttato di buona intensità con sentori di cedro, frutta bianca e lieviti dello spumante completa il ventaglio olfattivo del piatto composto dal profumo erbaceo della rucola e da quello marino dei gamberi.

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