E’ un autunno caldo questo del 2022, che fa ancora venir voglia di assaporare e annusare sapori e profumi del mare, e magari di viverlo. Purtroppo le giornate più corte e impegnative non consentono lunghe passeggiate:  una buona cena e un interessante film sono il giusto rimedio. Una “Zuppa di pesce” fa al caso nostro: parliamo di un famosissimo film del 1992, ma anche di uno dei piatti più popolari d’Italia.

Un film autobiografico che racconta la vera infanzia della regista, figlia del produttore Carlo Infascelli, in un periodo che va dagli anni cinquanta ai primi anni settanta.
In una grande villa in riva al Tirreno vive l’anomala famiglia di Isabella Ragonelli: la madre Caterina, già moglie di un caduto in Russia nel corso della Seconda Guerra Mondiale, con la figlia Anna, poi unitasi ad Alberto Raganelli, stravagante produttore cinematografico – un padre dispotico che non riesce a distinguere la vita dal lavoro -, più i due figli di costui, Lello e Giulio, avuti dalla prima moglie. Alberto, che alterna buoni successi a momenti difficili (mancanza di finanziamenti, sequestri), è un patriarca bizzarro, che passa tranquillamente dalle grida e ceffoni a tenerezze e allegria, il tutto condito dai profumi di certi piatti… Il rapporto di Isabella con il padre è pieno di spigoli: lei crescerà, assisterà a liti e riappacificazioni, vivrà le sue avventurette amorose, soffrirà per la morte (un incidente) di Lello ma, diventata adulta, potrà rinnovare la propria vita dedicandosi a quel cinema che il padre amava tanto, tra fallimenti e successi, negli anni fortunosi dell’Italia del boom. Un film dissestato e piacevole che alterna vizi e virtù.

Cosa accostare al famoso piatto e al film? Un calice di “Capriccio di Falanghina” di “Capri Moonlight”: sapido, fresco, fruttato e gentile, ma con la personalità che serve per abbinarsi in modo perfetto con zuppe di mare… Il vino da pesce per eccellenza!

Foto e ricetta di Grazia Guarino

Testo e abbinamento di Maria Consiglia Izzo

× Ciao! Posso esserti di aiuto?